(ita/eng)
Così erano chiamati i grandi, articolati, micidiali campi minati posati dagli italo-tedeschi nel 1942 in Egitto, nella striscia di 80 km che si estendeva tra el-Alamein a nord e la depressione di al-Qattara a sud.
Qui si immagina una pattuglia dell’ Afrika Korps in ricognizione, che si è persa.
I soldati indicano tutti direzioni diverse al capocarro (un vecchio Panzer I versione B).
I figurini sono di origine diversa: alcuni, riconoscibili per le fattezze approssimate, sono vecchi modelli Italaerei degli anni ’70, ritrovati per caso in cantina ed utilizzati con piacere.
L’esecuzione del campo minato (filo spinato in basso e filo di ferro liscio in alto ed i cartelli bianco-rossi per indicare i varchi) è conforme ai manuali della Wehrmacht dell’epoca.
Lost in the “Devil’s gardens”
So were called in 1942 the extended, complex, deadly minefields laid by Axis engineers in Egypt, along the 80 km strip from el-Alamein, north and al-Qattara depression, south.
Here is shown an Afrika Korps patrol, lost.
Each soldier indicates a different direction to the tank (an old Panzerkampfwagen ausf 1-B) commander.
The figures are from different origins; some – recognizable by the poor definition – come from years ’70, an ancient box Italaerei found somewhere and used with pleasure after half a century.
The minefield wire fencing (barbed wire low and simple wire up) and the white-red warning sign are well in agreement with the Wehrmacht regulations of that time.