Contravvenendo agli accordi del patto di Versailles, Hitler fece iniziare il riarmo dell’esercito germanico e il Panzer I divenne il primo carro di produzione di massa.
Questo primo modello è stato in produzione dalla fine del 1934 fino all’inizio del 1936.
Ne sono stati prodotti circa 800 unità della prima versione ma subito si notarono le sue lacune: la corazzatura era insufficiente, essendo di soli 13mm al suo punto massimo di spessore. C’erano problemi con le sospensioni che lo rendevano inclinato in avanti ad alte velocità. C’erano anche preoccupazioni circa la propulsione, il surriscaldamento, il comando del caricatore delle due mitragliatrici e la comunicazione attraverso i tubi vocali di vecchia concezione.
Con le sue due mitragliatrici da 20mm, la corazzatura leggera e la velocità limitata, queste macchine non furono nient’altro il punto di partenza per le produzioni successive.
Nonostante ciò, la maggior parte di loro combatté nelle divisioni regolari di Panzer accanto all’Ausf.B migliorato fino alla fine del 1941.
Ne furono ceduti un centinaio (tra le 2 varianti) alle Forze Nazionaliste di Spagna dove videro il loro primo teatro di guerra, in opposizione alle Forze Repubblicane aiutate dallo stato Russo con l’invio di numerosi pezzi del loro carro T-26S.
In seguito furono adoperati per l’invasione della Polonia e sul fronte occidentale fino al loro abbandono per il più performante Panzer III e successive versioni.
La cucina da campo non poteva mancare in ogni retrovia dei campi di battaglia, poteva essere trainata da cavalli o da mezzi motorizzati.
Nella mia rappresentazione ho cercato di ricreare un momento di ristoro dei carristi durante l’avanzata in Polonia.